Venezia, Arsenale Nord. Dal 27 settembre allo Spazio Thetis-Hub dell’arte contemporanea Giorgio Piccaia presenta l’opera LOGOS, con 12 nuovi artisti arricchisce questo bellissimo parco. L’installazione è stata in parte realizzata in plexiglas dalla ditta De Marchi di Brugherio.
GIORGIO PICCAIA A ++FRIENDS CON “LOGOS” NEI GIARDINI DEL ARSENALE NOVISSIMO A VENEZIA
Il 27 settembre a Venezia allo Spazio Thetis-hub dell’arte contemporanea, sono stati presentati, con una bellissima festa, 12 nuovi lavori di artisti – friends che arricchiscono questo bellissimo parco e che vanno a completare la collezione permanente che comprende fra gli altri: “Il Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, “Le Sentinelle” di Beverly Pepper e “L’uomo che misura le nuvole” di Jan Fabre. Il numero degli amici – artisti arriva così a 46! Ecco i nuovi nomi: Aran, Burnex, Dume Paolini, Vincenzo Eulisse, Francesco Giorgio Pastega, Maurizio Bucca, Ferruccio Scabbia e Giorgio Piccaia. Quest’ultimo già presente (fino al 24 novembre) con un importante trittico alla mostra “Pei’s World curata da Luca Beatrice, sancisce la sua amicizia con Spazio Thetis dedicandogli un lavoro “site specific”, con il contributo di MA-EC Gallery e Azienda Agricola Cavalier Alessandro Chiappini. Il titolo dell’opera è “Logos”. “…Come diceva Plotino ‘il Logos è principio ed è tutto’. Partendo da questa affermazione l’artista ha scomposto la parola e ha realizzato, seguendo la regola della sezione aurea, una serie di cubi in ceramica e in plexiglass per la costruzione del Tempio interiore”.
“Sono onorato ad avere una mia opera in questo bellissimo parco dell’Arsenale – ci spiega Piccaia – devo ringraziare l’architetto Antonietta Grandesso di Spazio Thetis, artefice di questa iniziativa, per avermi invitato”.
Ci sono diversi modi di giungere all’arte, Piccaia ha certamente scelto quello meno tradizionale e costruito su solide basi culturali e profonde interrogazioni. Nonostante la sua vena ipercontemporanea, nel linguaggio di Piccaia ritornano spesso parole che si rifanno alla tradizione classica: il logos atto primario della conoscenza, sapienza, bellezza, forza, termini che sono celati, nascosti sotto la trama della sua pittura come fonti di ispirazione non dichiarate eppure sempre presenti. “